CISTITE

COME PREVENIRLA
Generalmente con il termine "cistite" ci si riferisce a tutta una serie di disturbi che non sempre rientrano in questa denominazione. Facciamo quindi chiarezza su cosa rappresenta realmente questo disturbo e come prevenirla. La Cistite è un'infiammazione della vescica urinaria, nella maggioranza dei casi, correlata all'infezione da microrganismi comuni all'organismo umano ma che non dovrebbero stare in quella specifica sede.Generalmente è più comune nel sesso femminile (in quanto la conformazione anatomica rende molto più facile ai suddetti microrganismi il raggiungimento della vescica), nei soggetti con problematiche intestinali e nei soggetti con una risposta immune non ottimale (per esempio, sottoposti a particolari terapie). Tralasciando l'ovvia analisi del perché le differenze anatomiche rendono più frequente la cistite in soggetti di sesso femminile (i batteri devono percorrere un tragitto più breve in uretra), rimane interessante capire come mai chi mostra una problematica di carattere intestinale generalmente ha un maggior rischio di manifestazione.
QUALI SONO LE CAUSE?
Partendo dal presupposto che ci troviamo di fronte a una problematica di prevalente natura batterica, é facile comprendere come il funzionamento non ottimale dell'intestino, come per esempio nel caso della stipsi o dell’alvo alterno (stipsi alternata a diarrea), possa alterare l’equilibrio generale. Di conseguenza le specie batteriche che solitamente popolano l’intestino possono prendere il sopravvento e, una volta cresciuti di numero andare a colonizzare anche altri distretti dell’intestino. Per questo risulta chiaro come il primo intervento da fare nel caso di cistiti ricorrenti è quello di regolarizzare l’intestino, mediante l’utilizzo di opportuni supporti nutraceutici a effetto prebiotico. Fatto questo (quando il campo intestinale è riequilibrato) è possibile procedere con un intervento nutraceutico di secondo livello, volto a colpire direttamente i microrganismi responsabili dell’infezione.
RIMEDI EFFICACI
Ce ne sono diversi e con diversi meccanismi d’azione, ma in questa sede analizzeremo i più utilizzati sia per efficacia che per ridotta incidenza di fastidi correlati al loro utilizzo. L’uva ursina è utilizzata dalla notte dei tempi nel trattamento delle cistiti, in quanto i principi in essa contenuti come tannini, flavonoidi e glucossidi idrochinonici, mostrano interessanti effetti antisettici e antinfiammatori. Questi attivi sono utili sia contro i microrganismi nocivi che per ripristinare un fisiologico stato della vescica. La berberina gioca invece un ruolo da “star” nei confronti di molti microrganismi responsabili di cistiti batteriche, in quanto esercita, a ragione del suo contenuto in alcaloidi, una vera e propria azione antibatterica nei confronti di alcuni di batteri responsabili di questi quadri infettivi. L’utilizzo di piperina (pepe nero) permette inoltre di implementare la biodisponibilità dei suddetti principi nutraceutici, favorendone l’efficacia e riducendo il dosaggio necessario per evocarne gli effetti. Esiste inoltre un supporto nutraceutico estremamente interessante, il mirtillo rosso (cranberry), in virtù della sua capacità di interferire meccanicamente con le strutture che permettono a molti microrganismi la colonizzazione della vescica. Particolarmente rilevante è il contenuto in proantocianidine, molecole in grado di legarsi alle strutture che i batteri utilizzano per aderire alla vescica e quindi di rendergli impossibile l’adesione e la colonizzazione, favorendone la fisiologica espulsione mediante la minzione. Tutte queste soluzioni nutraceutiche possono essere utilizzate, dopo o mentre si sta lavorando per la regolarizzazione dell’attività intestinale, sia singolarmente che associate,soprattutto in prevenzione di quadri di cistite ricorrenti o recidivanti.Il tutto dovrebbe sempre essere associato a un buon consumo di acqua, per almeno due motivi: la berberina può, soprattutto nella stagione estiva, favorire fenomeni di stipsi in soggetti con un livello di assunzione di fluidi non ottimale. Per quanto riguarda il cranberry (mirtillo rosso), compresa l’azione va da sé che un adeguato apporto idrico, permette una più efficiente eliminazione dei batteri non più in grado di colonizzare la vescica. Un utilizzo appropriato di questi principi nutraceutici, uniti a una buona assunzione di liquidi e a una gestione funzionale delle dinamiche intestinali, può permettere la gestione dei quadri di cistite ricorrente e recidivante, anche in condizioni non ottimali come quelle tipiche del periodo estivo.
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